De Piante Editore
L’ elzeviro
Giovanni Comisso
Libro: Libro rilegato
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2022
pagine: 28
Il testo è un breve scritto giornalistico di Giovanni Comisso uscito, con il titolo L’elzeviro, sulla Gazzetta del Popolo il 22 agosto 1933. L’articolo – che poi fu scelto da Enrico Falqui per fare parte della raccolta Nostra ‘Terza Pagina’ (Canesi, 1969), e da allora mai più ristampato – è un divertissement d’autore sul pezzo d’apertura di Terza pagina, croce e delizia degli intellettuali italiani del ‘900, proprio quando, negli anni Trenta, firmare un elzeviro per il Corriere della Sera rappresentava per uno scrittore una medaglia dell’avvenuta consacrazione. La sovracoperta del libro è realizzata da Emilio Isgrò, con un’opera con le sue celebri cancellature.
I misteri del volto. Sulla fisiognomica
Edmondo De Amicis
Libro: Libro in brossura
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2022
pagine: 90
Il volume raccoglie, per la prima volta, due rari testi di Edmondo De Amicis sul tema della fisiognomica: il breve saggio Le Osservazioni psicologiche sulle espressioni del viso, uscito in due puntate sulla “Gazzetta Letteraria” di Torino nel 1881, e l’articolo La faccia, pubblicato sull’“Illustrazione Italiana” nel 1907. Due testi molto curiosi che rivelano il “volto” nascosto di un grande scrittore.
Carmelo Bene in «Majakovskij»
Carmelo Bene
Libro: Libro in brossura
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2022
pagine: 60
Lunga, rigorosa, sublime la coincidenza tra Carmelo Bene e i poeti russi. Il primo Spettacolo-concerto Majakovskij andò in scena nel 1960, a Bologna; per la Rai, negli anni Settanta, il sommo Carmelo s’inventa "Bene! Quattro diversi modi di morire in versi", con letture da Aleksandr Blok, Sergej Esenin, Boris Pasternak e, ovviamente, Majakovskij. Lo stesso modulo è proposto nel 1980, a onorare i 50 anni dalla morte di Majakovskij, nel “concerto in due tempi per voce recitante” Carmelo Bene in “Majakovskij”, con le musiche di Gaetano Giani Luporini, di cui De Piante propone un estratto del programma di scena, pubblicato dal Teatro dell’Opera di Roma. A vent’anni dalla morte di Carmelo Bene, un esuberante libro-feticcio, da collezione. Nell’intervista rilasciata a Vittorio Sermonti – e pubblicata nel libro, insieme al saggio di Angelo Maria Ripellino – Bene insegna la didattica minima dell’artista: “si può essere in regola col proprio tempo solo se si sconta fino in fondo la ribellione del proprio essere inattuali”.
La guerra come scuola
D. H. Lawrence
Libro: Libro rilegato
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2022
pagine: 34
In Education of the people, abbozzato nel 1918 e ripreso nel ’25, Lawrence costruisce la didattica della scuola del futuro. I professori dovranno essere “sacerdoti”; il primo insegnamento sarà “il coraggio di resistere ai dogmi” e un sano istinto alla lotta, “la lotta vera”, però, che nulla ha a che vedere con l’abominio della guerra moderna, “blasfema traduzione delle idee nei motori”, dove l’uomo è “carne da macello per cannoni”.
I grandi scrittori? Tutti di destra
Giovanni Raboni
Libro: Libro in brossura
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2022
pagine: 40
Provocatorio fin dal titolo, I grandi scrittori? Tutti di destra è un articolo che Giovanni Raboni (non proprio un reazionario…) scrisse sul Corriere della Sera del 27 marzo 2002, sfatando uno dei più usurati luoghi comuni dei salotti culturali, ossia che tutti gli intellettuali siano più o meno strettamente “di sinistra”. Se ci si rivolge «a quanto è successo durante gli ultimi cento anni in ambito mondiale», sostiene Raboni, si constata invece facilmente come «moltissimi tra i protagonisti o quanto meno tra le figure di maggior rilievo della letteratura del ’900 siano collegabili a una delle diverse culture di destra». Tra i nomi (molti anche italiani), i suoi amati Céline e Pound… L’articolo di Raboni, che dice molto sia sulla cultura del ‘900 (che nelle sue punte più alte è essenzialmente non di sinistra) sia sull’approccio ideologico di un mondo che ha preferito l’egemonia alla qualità e il consenso alla libera creatività, scatenò reazioni che si susseguirono per settimane sui giornali con interventi in difesa o contro le parole del poeta milanese. A vent’anni di distanza il testo di Raboni non ha perso la sua lucidità e la carica polemica, soprattutto se si constata come poco o nulla sia cambiato, in termini di (pre)giudizi, nel mondo culturale italiano.
Nemico pubblico
Marina Cvetaeva
Libro: Libro rilegato
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2022
pagine: 40
Il 23 dicembre del 1939, Marina Cvetaeva , la grande poetessa russa, scrive a Lavrentij Pavlovič Berija, guida del ministero degli affari interni dell’Unione Sovietica, capo della polizia segreta. Vuole avere notizie in merito alla sorte del marito, Sergej Efron, e della figlia, Ariadna, arrestati due mesi prima. Con coraggio, la poetessa si erge e difesa della sua famiglia. Russo “bianco”, coinvolto, all’estero, in attività di controspionaggio – compreso l’omicidio della spia dissidente Ignace Reiss – il marito della Cvetaeva sarà fucilato nel 1941. La figlia, riabilitata nel 1955, non rivedrà mai più la madre. Dopo un esilio in Europa cominciato nel 1922, la Cvetaeva, malauguratamente, aveva scelto di tornare in Unione Sovietica nel ’39. Per la poetessa più folgorante del Novecento, “una rivoluzione per la poesia” (Boris Pasternak), non c’era posto in Urss, neanche come lavapiatti: Marina Cvetaeva si uccide il 31 agosto del 1941, nel distretto di Elabuga. Il figlio Mur, all’epoca sedicenne, morirà al fronte, tre anni dopo. In questa lettera, di cristallino orgoglio, la Cvetaeva, la martire del secolo, affronta il potentissimo Berija: nel 1953 “Time” gli avrebbe dedicato una copertina dalla didascalia provocatoria, “Enemy of the people”. La lettera di Marina Cvetaeva a Berija è introdotta da uno scritto di Ezio Mauro ed è tradotta da Claudia Sugliano.
la Letteratura da voltastomaco
Julien Gracq
Libro: Libro in brossura
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2022
pagine: 82
Il sordido sistema della produzione editoriale in serie, che fa leva sulla vanità e sull'ingordigia dei cretini, la burocratica indecenza dei premi letterari è stata svelata con crudele eleganza da Julien Gracq in un saggio micidiale, che fece epoca e non lascia scampo, La Littérature à l'estomac (1950), qui proposto in nuova traduzione. Ritenuto "l'ultimo dei classici" francesi, autore di un'opera pionieristica che conta capolavori come Nel castello di Argol e La riva delle Sirti, Gracq stigmatizza l'ansia esibizionistica degli scrittori contemporanei, la malizia degli editori che rincorrono il "caso", accecati dai bilanci e dalle statistiche, la generica stupidità dei lettori. Fedele alla propria poetica, Gracq pubblicò sempre con il piccolo editore José Corti; quando lo onorarono con il premio Goncourt, preferì rifi utare. Non aspettava altro.
Non esiste diavolo peggiore dell'uomo
Walt Whitman
Libro: Libro in brossura
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2022
pagine: 246
Improvvisamente, Walt Whitman diventò un mito, l'Omero americano, il simbolo vivente della poesia. La sua casa, in Mickle Street, a Camden, fu meta di pellegrinaggi: vi accorrevano discepoli, curiosi, giornalisti, poeti. Facendogli visita nel 1882, Oscar Wilde è perentorio: "È l'uomo più umile e più potente che abbia mai incontrato in tutta la mia vita. Eccentrico? Non lo è. Impossibile giudicare i grandi uomini con il metro delle banali convenzioni". Austero, audace, colmo di una saggezza anticonformista, nelle interviste – qui raccolte per la prima volta in Italia – Whitman testimonia la propria poetica, i gusti letterari, le preferenze in campo elettorale. Per lignaggio, è l'autentico padre della letteratura americana.
Veleni & champagne. Poesie dell’età del jazz (1926-1931)
Dorothy Parker
Libro: Libro in brossura
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2022
pagine: 159
Intrigante, esagitata, acutissima, Dorothy Parker (1893-1967) è stata l’autentica protagonista dei “Roaring Twenties”. Cominciò su “Vanity Fair”, fu la firma più sprezzante e temuta del “New Yorker”, il suo humour nero, eleganza barricata nel cinismo, non risparmiava nessuno. Fece moda, fece scuola, Dorothy Parker, “Dot” per tutti: la prima raccolta di versi, Enough Rope, superò le 47mila copie vendute. Scrisse per Hollywood, ottenendo due candidature all’Oscar; in un film di culto di qualche anno fa, Ragazze interrotte, Angelina Jolie recita una delle poesie di culto di “Dot”: “I rasoi fanno male; i fiumi sono freddi/ l’acido lascia tracce; le droghe danno i crampi/ le pistole sono illegali; i cappi cedono/ il gas ha un odore nauseabondo. Tanto vale vivere”. Fu un’icona. Scontrosa.
La casa di Claudine
Colette
Libro: Libro in brossura
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2022
pagine: 238
I brevi racconti che compongono La Casa di Claudine sono bagliori d’oro della memoria. Se il titolo richiama il celebre ciclo di romanzi della serie Claudine, qui la monella in grembiulino è solo un pretesto d’autore: per ribadire, a vent’anni di distanza, che Claudine è creatura sua. Ma oggi la protagonista è Colette bambina, racconto della felicità e della meraviglia d’infanzia, e con lei la famiglia di esseri originali dominata dalla madre Sido, il padre Capitano, i fratelli Achille e Léo, gli animali di questa “vecchia casa natale” nel villaggio di Borgogna, gli abitanti di Saint Sauveur. “Il bisogno veemente di toccare, vive, pellicce o foglie, piume tiepide, la commovente umidità dei fiori”: eccola, tutta qui, la grazia di Colette. La Maison mette in scena i miti del cuore.
Contro «Don Chisciotte»
Henry de Montherlant
Libro: Libro in brossura
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2022
pagine: 40
Quando ci accostiamo ai “classici”, rischiamo di cadere in uno o l’altro di due atteggiamenti opposti ma ugualmente pericolosi. O la denigrazione sistematica o il sistematico rispetto. Eppure, anche i capolavori di Shakespeare o Goethe o Cervantes non sono esenti da parti mediocri. Compito del vero lettore è affrontare le grandi opere sapendo distinguere gli aspetti positivi da quelli negativi. È quello che fa, senza soggezione e con eleganza critica, lo scrittore Henry de Montherlant (1896-1972) in un testo scritto nel 1961 come “Prefazione” al Don Chisciotte di Cervantes e oggi tradotto per la prima volta in italiano da Ulisse Jacomuzzi con l'introduzione di Stenio Solinas. Il libro perfetto per chi non ha timori reverenziali davanti a un classico.
Genesi
Libro: Libro in brossura
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2022
pagine: 180
Bereshit, “in principio”: da quella parola nasce il più grande racconto mai narrato. Formula che dissigilla la fiaba, testo sacro che va letto e compreso, anche come un infinito poema recitato attorno al fuoco, il libro della Genesi racconta la storia di Adamo e di Caino, dell’Eden e della Caduta, di Abramo che accettò di sacrificare il figlio e di Giuseppe, il ragazzo che sapeva leggere i sogni, venduto dai fratelli e asceso ad alti incarichi in Egitto. Genesi narra la creazione del mondo, l’inizio del tempo, la gloria dell’uomo, la sua vergogna; lo sterminio, il tradimento, il perdono. Il prodigio narrativo e l’incanto esoterico di Genesi risuonano, come mai prima, nella versione di Gian Ruggero Manzoni, scrittore, artista, che ha una consuetudine nello studio di antiche civiltà. È un libro per chi vuole leggere la più grande storia mai raccontata. Chi ha difficoltà ad avvicinare la Bibbia, ne scoprirà la bellezza narrativa: sarà come leggere uno straordinario romanzo.