L'orma
Dappertutto è la felicità. Lettere di gioia e barricate
Rosa Luxemburg
Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2019
pagine: 62
Icona della rivoluzione, Rosa Luxemburg (1871-1919) ha sempre difeso – dal carcere come sulle barricate – le ragioni degli ultimi. Nelle lettere ai compagni e alle amiche dà voce a una libertà indomita e felice, un’arte della gioia curiosa e stupita, e ci consegna il ritratto di una donna che ha scelto la verità battendosi con geniale passione perché assomigliasse alla bellezza.
La vergogna
Annie Ernaux
Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2018
pagine: 125
«Ho sempre avuto voglia di scrivere libri di cui poi mi fosse impossibile parlare, libri che rendessero insostenibile lo sguardo degli altri.» Romanzo dell’infanzia e dei suoi abissi, La vergogna ricostruisce con spietata lucidità una presa di consapevolezza: quella di una bambina di dodici anni testimone della «scena» spartiacque, rimasta a lungo indicibile, che le fa scoprire di colpo di essere dalla parte sbagliata della società. Inventariando i linguaggi, i riti e le norme che delimitavano il suo pensiero e la sua condotta di allora, Ernaux sprofonda nella memoria intima e collettiva – fatta di usanze, espressioni e modi di dire – e scompone l’habitat del mondo in cui era immersa: la scuola privata, i codici della religione cattolica, il culto della «buona educazione», le leggi non scritte ma inviolabili della gerarchia sociale. Come nessun altro, Annie Ernaux riesce a mettere a fuoco con bruciante distacco – da esemplare «etnologa di se stessa» – la più indifesa delle età, raccontando quel violento e reiterato sconcerto che è l’ingresso nella vita adulta.
Cassetta blu. Le lettere degli spiriti liberi: Niente donne perfette, per favore-Perché sognare di sogni non miei?-Mia venerata-La vita non è facile, e allora?
Friedrich Nietzsche, Fernando Pessoa, Marie Curie, Jane Austen
Libro
editore: L'orma
anno edizione: 2018
pagine: 256
Quattro libri spedibili della collana «I pacchetti» riuniti in un elegante cofanetto che rievoca la forma di una cassetta postale. Il cofanetto contiene: «Niente donne perfette, per favore» di Jane Austen, «La vita non è facile, e allora?» di Marie Curie, «Mia venerata» di Friedrich Nietzsche e «Perché sognare di sogni non miei?» di Fernando Pessoa (e un magnete in omaggio...).
L'amore all'inizio
Judith Hermann
Libro: Copertina morbida
editore: L'orma
anno edizione: 2018
pagine: 204
Stella abita in un tranquillo quartiere ai margini della città, madre a tempo pieno e infermiera part time, si divide tra le cure ai suoi anziani assistiti, la saggia allegria della figlia Ava e l'attesa del marito sempre via per lavoro. Una vita come tante, in fondo anche desiderata, eppure persino troppo immutabile, e preda di improvvisi struggimenti. Una mattina è sola in casa, e qualcuno suona al cancello del suo giardino. È un uomo, mai visto prima, che le propone di fare due chiacchiere. Stella rifiuta seccamente, ma quella figura dall'aria disturbata si ripresenta giorno dopo giorno, in una catena di apparizioni sempre più pressanti. La vita della donna inizia a deformarsi, corrosa dallo sguardo di un essere sconosciuto, toccata da quella presenza fantasmatica e concretissima che la scuote nel profondo, mutando le insoddisfazioni di un quieto conformismo in uno sfumato crescendo di ossessioni. Con una lingua nuda e uno stile scarno, Hermann crea un ecosistema umano e urbano carico di tensione, capta una vibrazione emotiva che al contempo attrae e atterrisce, e ci porta all'origine, spesso ambigua e violenta, di tutti i desideri sepolti sotto il ricatto della normalità.
Il fiato dello spettatore e altri scritti sul teatro (1966-1984)
Elio Pagliarani
Libro: Copertina morbida
editore: L'orma
anno edizione: 2017
pagine: 407
«'A teatro è il fiato dello spettatore che dà fiato all'attore. Lo so per via che ogni tanto recito versi: io vario, essi variano, in funzione di chi ascolta, e viceversa.' Così scrive Elio Pagliarani nel 'Teatro come verifica': il primo dei saggi e articoli una cui scelta ordinò, nel '72, col titolo appunto 'Il fiato dello spettatore' (scelta qui ampliata e proseguita sino al termine della sua attività di critico teatrale, nell'84, grazie a un approfondito scavo bibliografico). Un'interazione da sempre presupposta dal teatro, certo, ma che per Pagliarani è solo un aspetto di quello che più gli interessa: 'la socialità dell'arte come capacità di provocazione immediata'. In quegli anni, più radicalmente, 'intervento del pubblico come elemento costitutivo dello spettacolo' (per esempio col Living Theatre) e annullamento, dunque, della separatezza sacerdotale tra il performer solo al comando e un'audience passiva e gastronomica: in una fusione simile, invece, al 'ritmo corale' dei 'braccianti del mare' evocato dal poeta nella Ballata di Rudi. L'incontro di Pagliarani col teatro non fa che dar seguito, infatti, alla componente pubblica, cioè sociale, di una parola, come la sua, da sempre declamata sulla strada prima che sulla scena. Una parola in 3D, già 'spettacolo come quei libri per l'infanzia, che oggi diremmo in qualche modo pop, donde salta fuori un bosco un castello i sette nani, a ogni pagina'. Assistiamo allora all'incontro fra i numi di Brecht e Artaud in un teatro che fa appello insieme all'intelletto e ai sensi: quello che si potè vedere, sulle scene italiane, nei mitici Sessanta e Settanta. Le 'cronache' teatrali di Pagliarani, come le chiama con un termine a lui caro, restano oggi non solo la testimonianza più appassionata di quelle stagioni, ma anche la «cronaca» più fedele, ancorché o proprio in quanto frammentaria, di un tempo che volle sfidare le convenzioni e le convenienze di sempre per 'tirare su la schiena', una buona volta. E proporsi, in tutti i sensi, all'aperto." (A.C.)
Anatomia Tito. Fall of Rome. Un commento shakespeariano
Heiner Müller
Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2017
pagine: 160
In teatro il furto non è crimine, ma impresa di genio. Come Shakespeare rubò a Seneca e Ovidio il materiale per il suo primo dramma classico, così, dopo secoli, Heiner Müller saccheggiò il Bardo, Brecht e la tragica storia del Novecento per allestire uno dei testi più vividi e perturbanti di tutta la sua profetica opera. Da leggersi come un’unica fluviale narrazione poetica, "Anatomia Tito", riscrittura e commento del "Tito Andronico", si compone di quattordici trascinanti quadri in cui lotte fratricide e intrighi di palazzo si alternano agli inserti lucidi e lirici dell’autore. Uno scontro di testi e tradizioni che si amplificano a vicenda. Sullo sfondo di una Roma apocalittica, Müller mette in scena la ferocia del potere e le connivenze dell’arte, lasciando intravedere nel crepuscolo di un impero l’inquieta alba di un nuovo equilibrio tra i popoli. «Un testo sull’irruzione del terzo mondo nel primo mondo». L’opera, finora inedita in italiano, è accompagnata dalle fotografie di Gómez de Tuddo, che traspongono in immagine, partendo da dettagli della Roma contemporanea, quel rapporto tra corpi e rovine, anatomia e scultura che sostanzia la visione tragica di Müller.
Animazioni e incantamenti
Gianni Celati, Carlo Gajani
Libro: Copertina morbida
editore: L'orma
anno edizione: 2017
pagine: 451
"Animazioni e incantamenti" si apre con "Il chiodo in testa La bottega dei mimi", uno stralunato romanzo epistolare dalla forte componente erotica e una serie di (pseudo) didascalie "teatrali" a corredo di azioni mimiche Due testi mai più riproposti dal 1974 e dal 1977 - quando vennero pubblicati da una raffinata sigla di edizioni d'arte, la Nuova Foglio Editrice di Poi lenza -, due «oggetti soffici» impossibili da circoscrivere e definire (fotofarse? mimoromanzi?) e sostanziati del rapporto - obliquo, instabile, appunto «soffice» - fra le parole di Celati e le immagini di Carlo Gajani, che precedette Luigi Ghirri quale mentore del narratore nell'intersezione fra scrittura letteraria e immagine fotografica. In essi mai luna si fa didascalia, né l'altra illustrazione, vivendo invece di un felice rapporto di insubordinazione reciproca. Seguono, nel volume, un'ampia scelta di scritti, mai raccolti in precedenza, che Celati ha dedicato in un lungo arco di tempo (dal 1966 al 2005) alle immagini dell'arte e della fotografia, compresi alcuni dei bellissimi testi su Ghirri degli anni Ottanta e Novanta: a documentare un sodalizio celebrato e ormai storicizzato. Al di là del loro intrinseco valore, questi saggi - sul «parlato come spettacolo», il riso giullaresco, l'identità in maschera: «animazioni» sceniche e «incantamenti» contemplativi - sono con ogni probabilità i più importanti per capire un'avventura come quella di Celati che, sempre più, ci appare decisiva per il nostro presente e in cui gioca un ruolo cruciale - anche prima della "svolta" che lo ha portato negli ultimi anni a prediligere il racconto filmico rispetto a quello letterario - il pensiero sulle immagini e sul teatro. Nella materia visiva dei due iconotesti degli anni Settanta, come nella partitura concettuale degli scritti precedenti e successivi, ricorre la metafora teatrale. E il concerto fra scrittura e immagine è davvero un «teatro naturale» che - come quello di Oklahoma per Karl Rossmann, il profugo messo in scena da Kafka in America - ci propone, oggi come allora, un'ambigua quanto suggestiva ipotesi di salvezza.
Proprietà perduta
Franco Cordelli
Libro: Copertina morbida
editore: L'orma
anno edizione: 2016
pagine: 262
Dal 28 al 30 giugno 1979 a Castelporziano, su un palco precariamente issato sulla sabbia, va in scena - complice il geniale assessore Renato Nicolini - il Festival internazionale dei poeti. Franco Cordelli ne è l'ideatore insieme a Simone Carella e Ulisse Benedetti, anime di un teatro dell'underground romano, il Beat 72. Insieme agli italiani, da Antonio Porta ad Amelia Rosselli, da Dario Bellezza a Valentino Zeichen, arrivano poeti da tutto il mondo, da Amiri Baraka ad Allen Ginsberg e William Burroughs, da Evgenij Evtusenko a Marcelin Pleynet, da Erich Fried a David Gascoyne. I mille spettatori della prima sera, la terza sono trentamila. La poesia, da stanza separata per anime elette, d'improvviso si fa moda, fenomeno di costume, isteria collettiva. Scoprono di dover salire sul palco, quei tutti, bisognosi di "esprimersi". Il successo non modifica l'impianto di quello che Cordelli ha concepito come esperimento di "avanguardia per le masse": un gesto concettuale che l'anno dopo viene replicato - nello spazio antitetico di Piazza di Siena, a Villa Borghese - per paradossalmente dimostrarne l'irripetibilità. Durante la preparazione del secondo festival mette mano, Cordelli, a un testo che scrive in preda a una specie di raptus (anche se lo pubblicherà per Guanda solo nell'83). "Proprietà perduta" è insieme il diario-reportage dei due Festival ma soprattutto quello che definisce un "romanzo con i poeti", nel quale il primo dei personaggi è quello che dice "io".
Lame. Rame + lime seguite da Quarantena e Versi rispersi
Gabriele Frasca
Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2016
pagine: 472
Riproponendo le sue prime raccolte, Rame del 1984 e Lime del 1995, questo volume è un'"edizione critica d'autore" ma insieme, annota Giancarlo Alfano, un libro nuovo di quello che è il maggior poeta della sua generazione. Collocandosi al di qua delle forme fluide dell'ultimo Rimi, infatti, Lame è anzitutto l'impressionante archivio di quella maniera neometrica che, tra gli altri, fu appunto Gabriele Frasca a introdurre, al principio degli anni Ottanta, nella nostra poesia. A posteriori, tuttavia, pure quelle torturanti gabbie sintattiche, ispirate al "fermo volere" di Arnaut Daniel, si animano di un movimento perturbante. Quei sonetti frantumati e quelle sestine moltiplicate - cui demandammo, in catacumbas, la nostra educazione o diseducazione intellettuale e sentimentale - vanno ora a comporre una storia. Ancora più forte appare così, a distanza, la "stravolta ipernovità" di quel rigore formale che era, piuttosto, stoica divisa etica e, insieme, stimmate d'un orizzonte collettivo che ci appare, oggi, nient'altro che il nostro. Dove m'hanno condotto le vecchie parole, s'intitola la prima "canzone" di Quarantena. È da sempre questa la postura di chi calchi e ricalchi stampi della tradizione - dai provenzali a Beckett, come ricostruisce Riccardo Donati, passando per Dante e gli amati barocchi - che, come solchi d'un vecchio vinile, a forza di riascoltarli acquistano una misteriosa virtù allucinatoria. Postfazioni di Giancarlo Alfano e Riccardo Donati.
L'altra figlia
Annie Ernaux
Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2016
pagine: 81
In un'assolata domenica d'estate una bambina ascolta per caso una conversazione della madre, e la sua vita cambia per sempre: i genitori hanno avuto un'altra figlia, morta ancora piccola due anni prima che lei nascesse. È una rivelazione che diviene spartiacque di un'infanzia, segna il destino di una donna e di una scrittrice.
L'uomo della sabbia e altri racconti notturni. Audiolibro. CD Audio
Ernst T. A. Hoffmann
Audio: CD-Audio
etichetta: L'orma
anno edizione: 2016
Questo audiolibro è la tappa sonora dell'Hoffmanniana, l'iniziativa a cura dell'Orma editore offre l'opera completa del grande scrittore tedesco. Nuove traduzioni, una ricca, rigorosa e innovativa messe di apparati critici, un comitato scientifico internazionale e la massima cura in ogni particolare editoriale per proporre l'omnia di un classico dell'Ottocento in dieci volumi cartacei, numerosi ebook e il presente audiolibro interpretato da una compagnia di attori capaci di coniugare passione letteraria e vocazione teatrale.
Non chiedere ragione del mio amore. Da Lady Macbeth ad Amleto, le lettere dei personaggi
William Shakespeare
Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2016
pagine: 64
Nel teatro di Shakespeare le lettere innescano foschi intrighi e rivelano amori spericolati. Sono leve motrici della trama e squisiti concentrati di stile. Questo affollato volumetto raccoglie in una nuova traduzione le missive che costellano l'opera del Bardo regalando una prospettiva animata e inconsueta sui suoi immortali personaggi.