Archeologia
Porto Badisco. La grotta dei cervi
Leonello Bertolucci
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2019
pagine: 140
La Grotta di Porto Badisco in Salento, vero labirinto che si sviluppa per centinaia di metri con corridoi, sale, cunicoli, pozzi, può considerarsi come un santuario della tarda età della pietra: la presenza di centinaia di figure dipinte sulle pareti delle gallerie testimoniano la frequentazione umana di quel luogo. Chiusa al pubblico per preservarne il fragile equilibrio che ha permesso fino ad oggi la sua conservazione: ogni variazione interna di microclima e presenza batterica rappresenta una seria minaccia. Le fotografie che vedete in questo libro non sono esaustive rispetto alla enorme quantità di pittogrammi presenti nella grotta, e anche la loro successione è svincolata da criteri di documentazione: sono il risultato di un personale percorso del fotografo, Leonello Bertolucci, da “bambino curioso” che guarda qua e là fissando le sue visioni in un rettangolo. Si tratta tuttavia dei pittogrammi più rappresentativi, più complessi e più “artistici”. Presentazione di Maria Piccarreta, in collaborazione con Andrea Indellicati, Maurizio Nocera Nini Ciccarese.
Etruschi maestri artigiani. Nuove prospettive da Cerveteri e Tarquinia
Andrea Cardarelli, Alessandro Naso
Libro
editore: artem
anno edizione: 2019
Cipro. Preistoria di un’isola mediterranea
Luca Bombardieri, Giampaolo Graziadio
Libro
editore: Mondadori Università
anno edizione: 2019
pagine: VI-266
Ben oltre il mito e gli interessi antiquari, l’attuale ricerca archeologica permette di restituire a Cipro la sua dimensione di fondamentale crocevia culturale nel Mediterraneo preistorico. Questo volume si propone di seguire la formazione della comunità dalle prime sporadiche frequentazioni nel Paleolitico Superiore attraverso l’Età del Bronzo, con l’affermarsi di élites urbane cosmopolite, capaci di intrattenere rapporti di scambio con i principali attori della politica mediterranea (l’Egitto, i grandi imperi territoriali vicino-orientali, le società palaziali minoica e micenea). Emergono così i tratti peculiari di un’identità insulare, ma tutt’altro che isolata, i cui caratteri sono prodotti nella fucina di una costante rielaborazione di influenze culturali differenti, realizzando una vera e propria sintesi mediterranea.
La pietra ollare nelle Alpi. Coltivazione e utilizzo nelle zone di provenienza. Atti dei Convegni e guida all’escursione (Carcoforo, 11 agosto-Varallo, 8 ottobre-Ossola, 9 ottobre 2016)
Libro: Libro in brossura
editore: All'Insegna del Giglio
anno edizione: 2019
pagine: 321
La pietra ollare, vero tesoro localizzato su tutto il settore alpino europeo è il tema centrale di questo volume che raccoglie i risultati degli studi compiuti nei territori alpini e padani della penisola italiana (aree piemontesi, valdostane, lombarde, emiliane) e transalpini (Svizzera meridionale - vallese) in cui sono stati individuati manufatti e ambiti di estrazione di questo particolare tipo di roccia metamorfica con alta potenzialità termica – da sempre importante nella vita quotidiana delle popolazioni dei due versanti alpini – contraddistinto da quattro caratteristiche principali, ossia facile lavorabilità, riscaldamento rapido, mantenimento della temperatura costante e capacità di lenta restituzione del calore accumulato.
Il nuraghe Arrubiu di Orroli. Volume 2
Libro
editore: Arkadia
anno edizione: 2019
pagine: 182
Il Nuraghe Arrubiu di Orroli, imponente e affascinante, racconta ancora di sé attraverso il secondo volume della collana che gli viene dedicato. Grazie alle recenti campagne di scavo e agli studi effettuati su particolari zone del monumento, seguite da un pool di eminenti scienziati, è stato possibile ricostruire i momenti salienti della vita del complesso, determinando alcuni aspetti fondamentali della storia del luogo. Basandosi su un team multidisciplinare, i curatori dello studio - la professoressa Lo Schiavo e il dottor Perra - hanno così potuto dare alcune risposte alle domande più intriganti che da sempre si pongono gli amanti dell'archeologia quanto gli accademici: cosa mangiavano i nostri antenati, come si vestivano, quali erano le loro abitudini o le professioni, i riti religiosi e quelli funerari. Grandi e piccoli temi che, grazie ai nuovi ritrovamenti, possono essere finalmente collocati nel loro giusto contesto.
I misteri di Pompei
Paul Veyne
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2019
pagine: 240
La Villa dei Misteri di Pompei racchiude la più grande e meglio conservata tra le pitture dell'antichità classica: venti metri di splendidi affreschi con ventinove figure a grandezza naturale di musicisti, dèi, nudi maschili e femminili, sileni della corte di Dioniso. Che cosa rappresenta esattamente questo capolavoro ammirato ogni anno da migliaia di visitatori? Dal 1911 (l'anno della sensazionale scoperta) gli studiosi hanno proposto le teorie più diverse e suggestive. In questo libro illustrato Paul Veyne elabora una lettura complessiva che fonde il dato archeologico e quello storico e che costituirà un termine di confronto ineludibile per il futuro. Ma il suo non è solo un esercizio di decifrazione del passato. Veyne racconta una intera comunità di donne e uomini facendola rivivere sotto i nostri occhi a duemila anni di distanza dalla tragica fine, permettendoci di vedere il mondo con gli occhi degli antichi e celebrando l'eterno fascino di Pompei.
Misteri ed enigmi nell'archeologia e nell'arte
Claudio Saporetti
Libro: Libro in brossura
editore: La Lepre Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 400
È successo a tutti noi di restare incantati davanti a un’opera d’arte, ma al tempo stesso di percepire che nasconde un segreto, presenta un enigma, non rivela pienamente lo scopo per cui è stata creata. Di chiederci il significato di un oggetto misterioso in un museo, o di un particolare simbolo in un quadro. Oppure una statua o un affresco in una cattedrale richiamano ricordi lontani o suscitano associazioni improvvise. Claudio Saporetti, assirologo, archeologo e storico dell’arte, direttore della rivista Geo-Archeologia, durante i suoi viaggi, in Italia e in Medio Oriente ha raccolto pensieri, idee e ipotesi sul nostro patrimonio artistico, misurandosi con enigmi piccoli e grandi, a volte risolvendoli in modo brillante, altre volte lasciandoci in eredità sia il compito di diradare la nebbia che li avvolge, sia la passione necessaria per risolverli. Ne è nato questo libro, certo più denso di problemi che di soluzioni. Ma è meglio tramandare ad altri problemi irrisolti, piuttosto che ignorarli per sempre.
Civiltà del Sole in Sicilia. Indicatori solstiziali ed equinoziali di presumibile epoca preistorica
Ferdinando Maurici, Vito Francesco Polcaro, Alberto Scuderi
Libro
editore: Kalós
anno edizione: 2019
pagine: 2018
Nella sua presentazione Elio Antonello, presidente della Società Italiana di Astronomia, mette in evidenza «l’importanza dell’osservazione del cielo quale sistema calendariale per l’agricoltura, un sistema che aveva bisogno di un punto di riferimento fisso, definito da uno dei solstizi, da cui iniziare il conto dei giorni dell’anno». Si può quindi presumere – continua – che ogni comunità preistorica in Sicilia avesse un suo proprio “calendario”. Da queste premesse prende avvio lo studio degli autori nel campo totalmente inesplorato dell’archeoastronomia siciliana, che li porterà a visitare significativi luoghi- simbolo per l’analisi dei manufatti e la raccolta delle testimonianze, in un cammino di ricerca preciso e appassionante che riserverà molte sorprese. In queste pagine, come suggerisce l’archeologo Jeremy Johns, prende corpo «l’attraente ipotesi in crescente aumento formulata dagli autori: e cioè che sembra esserci un numero veramente stupefacente di siti, sparsi per tutta l’isola, dove gli abitanti preistorici della Sicilia adattarono emergenze naturali del paesaggio per celebrare e annodare il legame fra il cielo e la terra su cui essi vivevano».
Athyrmata. I tesori di Tharros
Aldo Sari
Libro: Libro in brossura
editore: Iskra
anno edizione: 2019
pagine: 80
In questo libro, per la prima volta, in maniera così compiuta, sono raccolte le immagini dei gioielli provenienti dagli scavi di Tharros, ora esposti a Londra, presso il Brithis Museum. Gli Athyrmata, i tesori di Tharros, sono legati alla vicenda che coinvolse, nella seconda metà dell’Ottocento, il soprintendente dell’epoca Gaetano Cara (1803-1877), divenuto tristemente noto per aver “svenduto” al Brithis Museum gli ori provenienti da scavi indiscriminati effettuati nell'area archeologica della città di Tharros. Alcuni dei gioielli reperiti mostrano una lavorazione talmente raffinata che ancora oggi desta meraviglia; il livello raggiunto dai maestri orafi fenici e tutta la produzione artigianale tharrense rappresentano per tutta l’area del Mediterraneo un tesoro di immenso valore scientifico. Nel volume Athyrmata, i tesori di Tharros, il lettore sarà guidato verso la conoscenza dei luoghi che percorsero i fenici nelle rotte del Mediterraneo colonizzando, commerciando e scambiando gli Athyrmata con prodotti e manufatti di altri popoli.
Fondare e ri-fondare. Parma, Reggio e Modena lungo la via Emilia romana-Founding and refounding. Parma, Reggio and Modena along the roman via Aemilia
Libro: Copertina morbida
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2019
pagine: 400
Qual è il senso oggi di un interrogarsi sull'origine della città, intesa quale luogo comunitario in cui si vive e a cui si appartiene, soprattutto al cui futuro ciascuno presta un personale contributo? La fondazione di una città, non importa se attraverso un unico atto o una combinazione di fattori tra loro più o meno contemporanei, sicuramente ci parla dei termini di necessità dell'epifania urbana, stabilendo così le forme prime dell'essere di una città. Allo stesso tempo però l'atto fondativo non può dirsi concluso e anzi continuamente rivive rigenerandosi in quel processo di trasformazione che interpreta i successivi stati di necessità della città attraverso i secoli. Da qui il tema di un'origine che si fa strumento di caratterizzazione del divenire della città, dove al dato fondativo segue la (dis)continuità storica di quello ri-fondativo. Per cogliere ma soprattutto misurare il senso perdurante dell'origine bisognerà allora avvalersi di una fenomenologia storica di ri-fondazione della città, anche attraverso saperi eterogenei ma accomunati dal proprio interesse nella costruzione dell'identità urbana.
Adriano. Roma e Atene
Andrea Carandini, Emanuele Papi
Libro: Copertina rigida
editore: UTET
anno edizione: 2019
pagine: 357
Nel pantheon degli imperatori romani che la storiografia antica ci ha tramandato, Adriano è una figura eccezionale, così esuberante e poliedrica da ispirare i romanzieri e sfidare gli studiosi, anche a distanza di quasi due millenni. Di origine ispanica, pupillo di Traiano, appassionato di musica e poesia, filosofo, mecenate e perfino astrologo, secondo Andrea Carandini ed Emanuele Papi Adriano fu soprattutto un imperatore "architetto": un princeps illuminato e smisuratamente ambizioso, che, pur senza promuovere nuove grandi conquiste, concepì il potere come un instancabile moto progettuale e costruttivo destinato a imprimere segni profondissimi sulla fisionomia del mondo romano. Se la vita di Adriano fu un viaggio continuo da un confine all'altro dell'impero, due città ne costituiscono però i sicuri capisaldi: in nessun altro luogo la sua opera trasformatrice è riconoscibile come a Roma e ad Atene. In questo libro Carandini e Papi, tra i massimi conoscitori della storia antica di queste due città, mettono finalmente a disposizione del lettore un'inedita, duplice mappa della monumentale eredità che questo imperatore ci ha lasciato. Dal Pantheon all'Hadrianeum, dal Sepulcrum - trasformato nei secoli in Castel Sant'Angelo - al sarcofago imperiale riadattato in fonte battesimale barocco, passando per templi e biblioteche, archi trionfali e basiliche, terme e anfiteatri: ciascun sito archeologico è indagato alla luce delle scoperte più innovative e ricostruito nel dettaglio con l'aiuto di minuziose tavole grafiche. Nel racconto, storia e architettura si fondono per rievocare anche la vita e i personaggi che hanno abitato quei luoghi: la poco amata moglie di Adriano, Vibia Sabina, e l'amato Antinoo, e alcune figure finora rimaste in ombra come Plotina - la moglie di Traiano che fece adottare il futuro principe dal marito già morto, garantendogli così una discussa successione - o la suocera Augusta Salonina Matidia. Tassello dopo tassello, a ricomporsi davanti ai nostri occhi è così un sorprendente ritratto bifronte dell'imperatore. Dove su tutto domina il suo sguardo, in grado di coprire le distanze che separano Occidente e Oriente, in una sintesi forse irripetibile che non ha mai smesso di nutrire una civiltà, la nostra, radicata nella classicità adrianea. Con e-book scaricabile fino al 30 giugno 2019.
Eppure mi diverto coi Nuragici e con gli Etruschi!
Massimo Pittau
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Della Torre
anno edizione: 2019
pagine: 60
Gli studi di linguistica sarda del professor Pittau nel corso degli anni si sono incrociati più volte con quelli dell'archeologia nuragica e della linguistica etrusca. In varie occasioni le teorie elaborate dall'Autore si sono scontrate con quelle di altri studiosi provocando dibattiti a volte anche molto accesi. Massimo Pittau ripercorre in questo libro con la chiave dell'umorismo le tesi che si è trovato a confutare opponendo ad esse l'interpretazione scientificamente più corretta.